N° 93

 

LA COSPIRAZIONE DEI CLONI

 

Di Carlo Monni (con concetti e personaggi di Fabio Volino e Andrea Garagiola)

 

ATTENZIONE: è consigliabile leggere prima Nick Fury #10

 

1.

 

 

            L'esplosione risuona lungo il corridoio mettendo in allarme tutti i presenti.

-Brava sorellina.- dice sogghignando Andreas von Strucker.

            Il gorilla parlante conosciuto come Gorilla Man, che lo teneva sollevato per il bavero, gli sferra un pugno che lo stende. Avrebbe potuto ucciderlo ma sa che Nick Fury lo vorrebbe vivo.

            L'eco di una seconda esplosione si ode in lontananza. È abbastanza chiaro che il Pentagono è sotto attacco, una cosa che in molti avrebbero ritenuto impensabile ma che il duo chiamato Fenris non ha avuto problemi ad attuare.

            Una voce di donna risuona nell'auricolare dei membri della particolare squadra di cui Gorilla Man fa parte:

<<Che sta succedendo lì sotto?>>

-Succede che abbiamo appena salvato il delizioso culetto di Capitan America da un tentativo di Andreas Strucker di ucciderla ma la bionda Andrea è sparita e sta sicuramente compiendo dei sabotaggi.- spiega Gorilla Man.

<<Capitan America è lì. Fammi parlare con lei.>>

            Gorilla Man stacca un auricolare e lo porge a Liz Mace.

-La Comandante Brown vuole parlare.- dice.

-Laura Brown?- replica Cap -Le parlerò volentieri.

            Prende l'auricolare e lo avvicina all'orecchio. -Comandante Brown...- dice -... quando ci sentiamo ci sono sempre guai in corso o in vista.-

<<Se sei qui, allora sai dei cloni.>> va dritta al punto Laura.

-So che l'Hydra li ha infiltrati dappertutto sostituendoli a gente chiave in vari paesi. Stavo appunto tentando di identificare quelli nell'amministrazione militare quando sono arrivati i Fenris.-[1]

<<E i Fenris vogliono dire Hydra.>> afferma Laura <<Sono venuti qui per eliminare i cloni.>>

-Ma un'operazione così eclatante contro il Pentagono non ha senso... a meno che...-

<<A meno che non sia un diversivo.>>

 

            Il Colonnello dell'Esercito Carolyn “Cary” St. Lawrence dà un paio di schiaffi al Tenente dell'Aviazione Diane Perrywinkle per farla rinvenire.

-Cos'è successo?- chiede la ragazza.

-Ha sbattuto la testa quando l'ho buttata a terra.- spiega l'altra -Ricorda quei due ufficiali che sono entrati?-

-Sì.- risponde Diane.

            Guarda i corpi stesi a terra e chiede:

-Lui avete uccisi?-

-Ne ho steso uno, l'altro l'ha messo KO Liz... il Maggiore Mace ed io l'ho legato per bene.-

-Dov'è il Maggiore Mace?-

-L'ho mandata ad indagare su quel che sta succedendo mentre io ho deciso di restare a sorvegliare il prigioniero.- mente Cary. Deve proteggere l'identità segreta della donna che ama -Adesso che lei è sveglia voglio andare a controllare io stessa. Ho sentito delle esplosioni e sono decisamente preoccupata. Se la sente di seguirmi?-

-Certo, Colonnello.- ribatte, decisa la ragazza -Sono un ufficiale anch'io.-

-Bene andiamo.

            Diane si ferma a guardare l'uomo svenuto e legato.

-Crede che sia uno di quei cloni?-

-Molto probabile, ma ce lo dirà lui stesso quando l'interrogheremo.-

            Le due donne in divisa lasciano la stanza.

 

            Claire Temple riapre gli occhi e si sente confusa.

-Dove... dove sono?- chiede.

-Nel mio letto.- risponde il massiccio avvocato Big Ben Donovan abbozzando un sorriso -Come vedi ci sono riuscito, anche se non nel modo in cui avrei voluto. Non preoccuparti, però: sono stato un gentiluomo e ti ho spogliata con gli occhi chiusi.-

            Claire prova a ridere ma il gesto le strappa una smorfia di dolore.

-Mi hanno picchiata e...-

-Lo so.- dice Big Ben in tono grave -Mi sento in colpa. Sono stato io a chiederti di indagare sui problemi di mio figlio.-[2]

-Ma io ho accettato e conoscevo i rischi.-

            Big Ben le stringe la  mano ed aggiunge:

-Ho chiamato il tuo amico Dottor Burstein. Ho preferito non portarti in ospedale. Temo che non saresti al sicuro.-

-Forse... forse hai ragione.-

-Ti assicuro che Black Mariah la pagherà per quel che ti ha fatto.-

            E Claire sa che Big Ben è mortalmente serio.

 

 

2.

 

 

            Il nome sul passaporto della giovane donna dai capelli ramati che esce dall’aeroporto Ronald Reagan di Washington è Nicolette Derrick, studentessa britannica parte di un programma di scambio con la Georgetown University. In realtà si chiama Olga Nikolaievna Derevkova ed è un agente operativo del F.S.B.,[3] il Servizio di Sicurezza Federale Russo. Il nome in codice che le è stato assegnato è Vedova Bianca e la sua specializzazione è l’eliminazione dei nemici del suo paese, in altre parole è un’assassina professionista.

            Normalmente gli agenti del F.S.B. non possono agire all’estero a meno di non avere uno specifico ordine del Presidente della Federazione Russa per l’eliminazione di bersagli mirati. Questo è il caso ed i bersagli sono molto particolari.

            Ad attenderla una limousine dai vetri oscurati. La giovane sale a bordo e vi trova una donna bionda che indossa un abito verde.

-Benvenuta negli Stati Uniti, Vedova Bianca.- la saluta -Io sono il Tenente Colonnello Anna Nikolaievna Amasova rezident[4] del G.R.U.[5] e tuo contatto negli Stati Uniti per questa missione.-

-Capisco Compagna Colonnello.- replica, quieta, la ragazza -Mi fornirà lei la lista dei bersagli da eliminare?-

-Solo due uomini conoscevano tutti i nomi di quella lista.- replica Anna Amasova -Uno era il Generale Shelkov e solo da poco abbiamo scoperto che è stato assassinato qualche settimana fa e sostituito da un clone. Il clone è stato a sua volta ucciso da un agente non identificato presumibilmente legato allo S.H.I.E.L.D. ma non ne siamo ancora sicuri.-[6]

-Un clone.- mormora la Vedova Bianca.

-Oh, io sono sicura che un’agente del Progetto Vedova, allieva della leggendaria Stanza Rossa, deve essere abituata a cose ancora più strane.-

            Tipo demoni dalla testa fiammeggiante che vogliono conquistare il Mondo?[7] Olga scaccia quel ricordo e si concentra su quanto sta dicendo la Compagna Amasova:

-Il secondo uomo si chiama Jonathan Juniper ed è un agente dello S.H.I.E.L.D. che aveva il tuo stesso compito ma ora ha cambiato direttive. Abbiamo ricostruito la lista dagli appunti del Generale Shelkov. Il tuo compito è uccidere tutti i nomi che vi compaiono prima che lo S.H.I.E.L.D. o qualcuna delle agenzie di sicurezza americane li catturi.-

-Nessun problema.- replica la Vedova Bianca.

 

            Capitan America si lancia lungo il corridoio. Se il suo sospetto è corretto, i vari problemi stanno nella direzione opposta alle esplosioni, praticamente dove ha lasciato Cary St. Lawrence e Diane Perrywinkle.

            Non è preoccupata per Cary, o almeno è questo che si dice, sa badare a se stessa, ma c’è altra gente che potrebbe aver bisogno di aiuto o peggio: essere loro il vero pericolo.

Spinge le sue gambe al limite estremo.

 

Cary St. Lawrence si avvicina cautamente all’ufficio. Fa segno al Tenente Perrywinkle di restare dietro di lei e spinge lentamente la porta.

L’uomo all’interno è seduto ad una scrivania e solleva lo sguardo verso di lei.

-Colonnello St. Lawrence!- esclama -Che ci fa qui?-

-La sto portando in salvo, Ammiraglio.- replica Cary -Questo posto non è sicuro.-

-Si sbaglia, Colonnello.- ribatte il Vice Ammiraglio Henry H. Nelson, Capo dell’unità Minacce Superumane dei servizi segreti militari -Io non sono affatto in pericolo.-

            C’è qualcosa che non quadra, pensa Cary. Nelson è troppo tranquillo e quella attaccata al suo computer è una chiavetta USB. Che dati sta copiando l’Ammiraglio?-

-Che cosa sta facendo?- gli chiede in tono secco.

-Nulla che la riguardi. Normale routine.-

-Io non credo proprio.- ribatte Cary avanzando all’interno dell’ufficio -Credo, invece, che lei stia salvando dati segreti che non dovrebbero uscire di qui, il che mi fa venire un sospetto: anche lei è uno dei cloni che stiamo cercando, Ammiraglio?-

            Nelson serra le labbra e non risponde. Cary avanza ancora verso di lui poi sente improvvisamente qualcosa di metallico premere contro la sua nuca e una voce femminile con un lieve accento tedesco dire:

-Sei troppo sveglia, donna, troppo per permetterti di continuare a vivere.-

 

 

3.

 

 

            Quanto tempo occorre ad un dito per premere il grilletto di una pistola? Quanto perché un proiettile attraversi la canna di quella stessa pistola e fuoriesca trapassando la nuca del suo bersaglio?

            Non abbastanza da impedire allo scudo di Capitan America di fendere l’aria e far cadere la di mano ad Andrea von Strucker la Luger da lei impugnata.

            È stato uno dei suoi tiri più difficili per certi versi, pensa Liz Mace mentre si lancia contro la figlia del Supremo Hydra. Al tempo stesso Cary St. Lawrence si getta a terra.

            Mentre Cap e Andrea combattono, l’Ammiraglio Nelson cerca di lasciare l’ufficio solo per trovarsi puntata davanti al naso la Beretta M9 di Diane Perrywinkle.

-Le conviene fermarsi, Ammiraglio.- dice la ragazza in uniforme azzurra.-

-Sta commettendo un grave errore, Tenente.- replica Nelson cercando di apparire tranquillo.

-Io non credo proprio, anzi penso che lei non sia il vero Ammiraglio Nelson ma un suo clone che ha appena sottratto dei segreti militari. Quanti ne ha consegnati all’Hydra finora? Troppi. Mi dia la sua chiavetta, subito.-

            Nelson si muove rapido ed afferra il polso destro di Diane.

-Spiacente.- dice torcendo il polso della giovane donna.

            I due iniziano una colluttazione ed il più robusto ufficiale di Marina sembra prevalere, poi Diane lo fa ruotare sopra la sua testa con una mossa di judo.

-Fare arti marziali regolarmente paga.- dice la ragazza.

            Nelson cerca di raggiungere la sua pistola ma una voce secca gli dice:

-Non ci provi, Ammiraglio, per il suo bene.

            Cary St. Lawrence è appena rientrata in gioco.

 

            In un appartamento di Harlem, a New York, il Dottor Noah Burstein sta visitando a domicilio una paziente molto speciale: la sua collega Claire Temple, sdraiata sul letto del padrone di casa: l’avvocato della malavita Big Ben Donovan.

-Ecco fatto.- dice alla fine ricoprendola con le coperte -Hai solo un po’ di escoriazioni. Un paio di giorni di riposo e starai benissimo. Ti ho fatto il kit antistupro e…-

-Non hai bisogno di spiegarmi nulla, Noah.- ribatte Claire -Nel caso lo avessi dimenticato, sono un medico anch’io.-

-E di quelli che non seguono le prescrizioni che danno ai propri pazienti, lo so bene -Porterò il kit alla Polizia assieme ai tuoi vestiti. Scarfe[8] non sarà contento di sapere che non sei andata subito in ospedale o da lui e nemmeno il Sergente Tork.-[9]

-Ho pensato che fosse meglio tenere un profilo basso per evitare ritorsioni peggiori.- spiega Big Ben dal vano della porta.

            Burstein lo ignora e si rivolge ancora a Claire:

-Vuoi che avverta qualcuno: Sam Wilson, Luke?-[10]

-E magari il mio ex marito a Los Angeles?-[11] ribatte lei -Lascia stare per adesso.-

-Come preferisci. Domani tornerò a visitarti e ti porterò anche dei vestiti puliti. Non puoi certo restare così.-

-Forse ho qualcosa della sua taglia.- interviene Big Ben.

            Di fronte allo sguardo perplesso di Burstein, aggiunge:

-A volte le mie… amiche dimenticano qualcosa quando se ne vanno e a volte lo lasciano come souvenir.-

            Noah scuote il capo e replica:

-Preferisco non commentare. Allora ci vediamo domani, Claire.-

            Big Ben lo accompagna alla porta e poi torna da Claire.

-Allora buonanotte.- le dice.

-Se questo è il tuo letto, tu dove andrai a dormire stanotte?-

-In salotto c’è un bel divano, ci starò da re.-

-Ti ringrazio ancora.-

            Big Ben piega le labbra in un sorrisetto cattivo e replica:

-Non ringraziarmi. Non sono un fottuto boy scout ma un pessimo soggetto, se non fosse così, tu non saresti nelle tue attuali condizioni.-

-Per essere un diavolo, sei meno brutto di come ti dipingi.-

-Non crederci troppo, potresti rimanere delusa.-

            Big Ben lascia la stanza e Claire rimane sola a riflettere finché la stanchezza non ha il sopravvento.

           

Da quel che Capitan America sa di lei, anche se non può usare il suo potere mutante senza essere in contatto con suo fratello, Andrea Strucker è comunque esperta nel combattimento corpo a corpo e nell’uso di qualunque arma bianca o da fuoco e lo sta dimostrando proprio adesso.

            Liz Mace si è allenata duramente sin da quando ha imparato a camminare o giù di lì ma la figlia del Barone Strucker le sta decisamente tenendo testa.

-Cagna!- le grida -Credevi fossi facile da sconfiggere? Non sei all’altezza di una vera ariana.-

-Per carità…- ribatte Liz parando un colpo -… risparmiami i discorsi nazistoidi.La tua “razza eletta”le ha sempre prese non lo sai?-

-Solo inconvenienti nella strada dell’inevitabile vittoria.-

-Mio Dio, ci credi veramente?-

            Andrea non risponde. Balza agilmente oltre la scrivania dell’Ammiraglio Nelson e recupera una pistola da un cassetto poi si alza di scatto e spara in rapida successione tutti i colpi nel caricatore.

 

 

4.

 

 

            Non molto lontano da lì, in un'altra ala dell’edificio noto come Pentagono, Gorilla Man si è caricato sulle spalle Andreas Strucker.

-Che ne faccio adesso , Capi?- chiede.

            C’è un attimo di silenzio dall’altra parte, poi nell’auricolare risuona la voce di Junior Juniper.

<<Svanitore, portali qui. Dobbiamo tenere Andreas il più lontano possibile dalla sorella. Domino e Man-Killer, voi cercate di trovare chi sta provocando le esplosioni e…>>

-E lo facciamo fuori, mi pare ovvio.- conclude Domino.

            Lo Svanitore e Gorilla Man spariscono per riapparire nel velivolo chiamato Bus, proprio sopra il Pentagono.

-Perfetto.- commenta Laura Brown.

            Gorilla Man consegna Andreas ad un paio di agenti che subito lo ammanettano mani e piedi.

-E adesso?- chiede.

-Adesso lo Svanitore ti riporterà di sotto assieme a me e Juniper.- risponde Laura.

-Ehi, un momento… protesta Telford Porter -… se quelli là sotto ammazzano Juniper, ci andrò di mezzo anch’io a causa di quelle nanomacchine che mi ha iniettato.-[12]

-Sono i rischi del lavoro Telford.- commenta sorridendo Jonathan Juniper.

-Poche storie.- taglia corto Laura -Portaci di sotto adesso o sarò io ad azionare le nanomacchine che tanto temi.-

            Lo Svanitore sbuffa, poi Laura, Junior e Gorilla Man si stringono a lui. Un attimo dopo sono scomparsi

 

            Lo scudo di Cap para facilmente tutti i proiettili, poi lei lo lancia. Il magnifico oggetto fa una parabola, rimbalza sulle pareti ed infine colpisce Andrea Strucker sulla schiena facendola stramazzare sulla scrivania.

            Liz le si avvicina e l’afferra per il bavero.

-Adesso facciamola finita.- dice.

-Lo dico io quando è finita.- ribatte Andrea.

            Sferra una testata alla sua avversaria che lascia la presa. Andrea afferra la pistola che aveva lasciato cadere ed aggiunge:

-C’è rimasto un solo colpo in canna, ma basterà.-

Cap reagisce con prontezza e sferra al polso della sua avversaria un calcio che la disarma, poi le piomba addosso proiettandola contro la vicina parete.

-Ho detto che l’avremmo fatta finita ed è esattamente quel che accadrà.-

            La colpisce con un pugno e poi un altro ed un altro ancora finché Andrea Strucker non sviene.

 

            Non molto distante dal Pentagono, nella capitale della Nazione, Sam Wilson, Rappresentante del 13° Distretto elettorale dello Stato di New York, e supereroe col nome di Falcon, entra nei suoi uffici nel Rayburn Building.

Ad una scrivania nota il suo Capo dello Staff, la bionda Nicole “Nikki” Adams, apparentemente intenta a visionare alcuni dossier.

Sam sospira. Sa che devono parlare di quel che è accaduto tra loro la notte precedente, ma la cosa non lo entusiasma.

Alla fine si avvicina alla scrivania e dice:

-Nikki, dobbiamo parlare della notte scorsa.-

-Non vedo perché dovremmo.- ribatte lei -Non c’è nulla da dire. Siamo due persone adulte e responsabili che hanno deciso di passare una notte insieme, tutto qui.-

-Davvero?-

-Quante volte ti è capitato di fare sesso occasionale, Sam?-

            La domanda riporta alla mente di Sam ricordi che avrebbe preferito non rivangare.

-Quando… quando ero più giovane e non ero esattamente la persona che sono oggi.-

-Non c’è nulla di cui scusarsi. Siamo stati bene insieme e la cosa finisce lì… a meno che… è perché tu sei un nero ed io una bianca?-    

Il primo istinto di Sam è rispondere no, poi si chiede: e se fosse davvero questo il problema?

 

 

5.

 

 

            Si materializzano nel bel mezzo di uno scontro. È Gorilla Man il primo ad agire balzando tra gli avversari mentre impugna un’arma per ognuno dei suoi quattro arti prensili. A vederlo si direbbe che si diverta.

-Ce ne avete messo di tempo!- esclama Domino mentre stende un avversario.

            Jonathan Juniper non risponde. Un conflitto a fuoco come quello gli riporta alla mente le esperienze dell’uomo da cui è stato clonato. Può quasi sentire il dolore della ferita che l’ha ucciso.

            Man-Killer è una fredda macchina di morte, almeno nei confronti degli avversari maschi. Preferisce usare le mani nude, si diverte di più.

Lo Svanitore… beh, si è semplicemente nascosto. Molte cose si possono dire su di lui ma non che sia un uomo d’azione.

È Laura Brown ad annunciare che è tutto finito quando gli ultimi soldati dei Fenris si arrendono.

-Peccato.- commenta Domino -Cominciavo a scaldarmi.-

            Laura si limita a scuotere la testa.-

 

            Da qualche altra parte, il Barone Strucker riceve un messaggio criptato: i Fenris sono stati catturati e l’agente da recuperare è nelle mani delle autorità americane.

            Strucker stringe il bicchiere che ha in mano sino a spezzarlo e prorompe in un’imprecazione in Tedesco.

-Verrà presto il giorno della resa dei conti.- dice fra sé.

 

            Tutto è finito e sul Pentagono regna una calma quasi innaturale. I pochi sopravvissuti della squadra d’assalto dei Fenris sono stati radunati e sono guardati a vista dai militari. Andrea Strucker è legata saldamente con le mani dietro la schiena.

-Pensate di aver vinto?- si rivolge in tono sprezzante ai suoi catturatori.-Questa era solo una battaglia, la guerra la vinceremo noi. Heil Hydra!-

-Ma intanto tu e tuo fratello siete nelle nostre mani.- ribatte Laura Brown -Tuo padre non ne sarà soddisfatto e per ora mi basta.-

-So chi sei: Laura Brown la traditrice. La vendetta dell’Hydra ti colpirà implacabile e quel giorno io riderò sul tuo cadavere.-

-L’Hydra ha cercato di uccidermi un sacco di volte ma sono ancora qui, tu invece marcirai in una cella per il resto della tua vita, se dipende da me.-

            Poco lontano, il Maggiore dei Marines Elizabeth Mace osserva un altro prigioniero: il Vice Ammiraglio Henry H. Nelson. Ha lavorato agli ordini di quell’uomo. Da quanto tempo era una talpa del nemico?

-Il bio-scanner conferma quello che già sapevamo.- annuncia Junior Juniper -Questo non è il vero Ammiraglio Nelson ma un suo clone. Del resto, era per lui che siamo venuti qui., era nella mia lista.-

-Lista?- chiede Liz

-Una lista di cloni che i Russi hanno sostituito a varie personalità importanti e che poi sono stati “acquisiti” dall’Hydra. I Russi negano tutto ovviamente.-

-Ovviamente.-

            Nelson è pronto per essere trasferito in un carcere militare. Non ha più detto una parola da quando è stato catturato.

Improvvisamente Liz nota un luccichio in alto, fuori da una finestra.

-Attenti!- urla.

            Troppo tardi. Un proiettile ad alta penetrazione sfonda il vetro blindato e si conficca nella fronte del clone di Nelson che cade a terra.

-No!- gridano quasi all’unisono Liz, Cary St. Lawrence e Laura Brown.

            A bordo dell’elicottero da cui ha sparato e che ora si sta allontanando velocemente la Vedova Bianca sorride soddisfatta: il primo bersaglio è stato acquisito.

 

 

CONTINUA SU NICK FURY AGENTE DELLO S.H.I.E.L.D. #11

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            In realtà poco o nulla da dire, se non che l’Ammiraglio Henry H. Nelson è un personaggio creato da Fabio Volino, al quale spero non dispiacerà troppo la fine che gli ho fatto fare.

            Per il seguito di queste vicende leggete Nick Fury #11 e poi tornate qui. Nel prossimo episodio: Big Ben Donovan non è tipo da rivolgersi alle autorità per ottenere quella che considera giustizia. In più: Falcon scopre il lato oscuro di Washington e Frank Gianelli cerca i segreti di Moonstone ma la cosa è molto pericolosa.

            Ah, sì: ci sono anche Capitan America, l’Hydra ed altro ancora.

 

 

Carlo



[1] E non dite che non sappiamo fare riassunti succinti. -_^

[2] Nell’episodio #90.

[3] Federal'naya Sluzhba Bezopasnosti.

[4] Capo di una rete di spie di uno dei servizi segreti russi operanti all’estero.

[5] Glavnoye Razvedyvatel'noye Upravleniye. Direzione Principale Informazioni, il servizio segreto militare russo.

[6] È accaduto su Nick Fury #7.

[7] Vedi The Others #50.

[8] Il Capitano Rafael Scarfe, comandante del Distretto di Polizia di Midtown Nord.

[9] In forza al 28° Distretto a Harlem .

[10] Luke Cage, Eroe a Pagamento, ex fidanzato di Claire .

[11] Ovvero Bill Foster, il Golia Nero.

[12] Su Nick Fury MIT #8.